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AUTOPUBBLICAZIONE QUESTA (S)CONOSCIUTA di Marinella Barigazzi

Autopubblicazione: se ne sente parlare sempre di più. Crescono le piattaforme che la consentono e la affiancano, cresce la voglia di mettersi in gioco, di superare la barriera dell'editoria tradizionale per cercare nuove strade.

Ampiamente diffusa all'estero, la Spagna è uno dei Paesi dove va per la maggiore, anche in Italia cominciano ad affiorare molti libri autopubblicati.

In questo articolo porto la mia esperienza, dopo anni di pubblicazione come autrice e traduttrice con alcuni tra i maggiori editori di albi illustrati per bambini.

Per la mia esperienza sono forse partita con un minimo vantaggio: 7 libri all'attivo pubblicati con editori italiani, un centinaio tradotti, una forte passione per la letteratura per l'infanzia che mi ha spesso portata ad addentrarmi, forse anche più del necessario, nel mondo dell'editoria.

Qualche anno fa mi capitò di tradurre un libro inglese nato come libro autopubblicato e in seguito acquistato da un editore e stampato in coedizione con altri Paesi. Si trattava di un grosso progetto, una cosa che aveva trovato un ottimo riscontro nelle scuole.

Questo fu il mio primo contatto con un libro autopubblicato. Quando scrissi "La tela di Leo" lo proposi a diversi editori, ma per un motivo o per l'altro nessuno decise di pubblicarlo. Poi ci fu l'incontro con l'illustratrice Paola Pappacena. Ci siamo incontrate, le ho fatto leggere la storia, le è piaciuta e ha iniziato a fare qualche schizzo. Dopo un po' di mesi avevamo uno storyboard pronto. Alla fiera del libro di Bologna lo mostrai a qualche editore ma tutti restavano sul vago. Io e Paola continuammo comunque a collaborare. Dallo storyboard si passava alle tavole a colori e arrivammo ad avere il libro pressoché completo.

A quel punto mi venne l'idea di autopubblicarlo. Mi piaceva, c'era un'ottima sintonia tra noi, ci si trovava a casa mia o a casa sua e tra una tisana e l'altra il progetto cresceva.

Mi sentivo a mio agio con quel progetto, lo sentivo mio, volevo essere io a guidarlo, a prenderne le redini, a farlo crescere come volevo che fosse: con studi sulla copertina, sui font, sui risguardi. Volevo, insomma, curarne tutti i dettagli per arrivare al risultato ottimale.

Prendere la decisione finale, tuttavia, non fu facile. Furono in parecchi a scoraggiarmi, ma ormai la decisione era presa: "La tela di Leo" sarebbe diventato un libro.

C'erano molti aspetti da considerare: chi lo stampa? Chi si occupa della grafica? Chi fa le scansioni? Devo comprare un isbn? Come faccio a cautelare i miei diritti?

Cominciai a darmi da fare: prima di tutto era importante trovare un bravo stampatore. Mi feci fare alcuni preventivi e alla fine decisi per Grafiche AZ di Leonardo Aldegheri. Sono molto grata a Leonardo. Mi ha seguita nel percorso con pazienza infinita e grande professionalità. E' stato molto emozionante assistere alla messa in stampa del libro, alle prove, alle correzioni sul colore.

Ecco le foto delle fasi di stampa e promozione dell'albo illustrato "La tela di Leo".

( qui la recensione completa del testo).

Il libro è nato nel febbraio del 2016. E da quella data io e Paola Pappacena abbiamo fatto molti incontri presso librerie, scuole e biblioteche, raccogliendo riscontri e soddisfazioni.

Certo farsi un libro non è una passeggiata. E' un grande impegno, soprattutto se si pensa che non si hanno le possibilità di distribuzione di una casa editrice. Però è davvero una bella esperienza, una cosa che senz'altro mi sento di consigliare e che sto per ripetere con un prossimo libro che arriverà entro la fine dell'anno.

Marinella Barigazzi


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